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Copyright 2018 Clementina Nulli. I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi

Le Forme dell'Arte

esposizioni

VILLA DEI TASSO
Celadina- Bergamo
14 luglio 2018
Artista Nulli Clementina

Sabato 14 luglio 2018, nella splendida cornice della cinquecentesca Villa dei Tasso a Celadina in quel di Bergamo ho avuto l’onore di essere presente alla Mostra delle Opere pittoriche di Clementina Nulli. 

Il contesto medesimo della villa, la musica in tema con l’ambiente, l’elegante accoglienza riservata al pubblico invitato, hanno degnamente celebrato l’impegno profuso dall’Artista visibile nelle sue tele. Il genere da lei scelto per esprimere concetti e sentimenti talvolta molto personali è stato il figurativo.
Come lei stessa ha avuto modo di spiegarmi molte delle Opere presenti le sono state commissionate: questo non ha impedito che le tele fossero ricche di emozione, sensibilità, dolcezza, capacità interpretativa. Dietro ogni quadro c’è una storia come in tutte le opere che si rispettino e mai accade, nel caso di Clementina Nulli che l’immagine dipinta non lasci trasparire ciò che lei ha provato dipingendo: la tristezza, la noia, la passione, la sensualità ma anche la forza e la carica data dalla bellezza e dal desiderio di libertà. Cuore e mente hanno viaggiato di pari passo; interrogativi esistenziali si sono imposti, immagini dall’alto valore simbolico si sono succedute. Come ricaviamo dalla copertina del suo Album, per prima cosa ci troviamo di fronte ad un volto che la Nulli attribuisce ad un uomo finito sulla strada, scuro, con gli occhi rivolti verso il cielo, implorante probabilmente un Essere Superiore, io l’avrei detto un Cristo che domanda misericordia. Già dalla prima opera privilegiata dall’Artista comprendiamo quanto la drammaticità colta in una figura umana possa catalizzare l’attenzione. Cosa domanda l’uomo al cielo? Cosa vi scrutano i suoi occhi? Siamo dunque condannati alla sofferenza oppure esiste una qualsiasi modalità per uscirne? Lo stesso impatto riservano le mani dipinte che, in coro, si elevano all’infinito. Siamo in presenza, chiaramente, di due dimensioni che non hanno mai smesso di abbandonare l’Essere Umano, l’uomo: quella materiale e quella spirituale. La Natura, l’avvicendarsi del giorno e della notte, la musica, la trasformazione, la magia di uno strumento, pianoforte o violino che sia, che ha la proprietà di lenire il dolore. Una cometa che improvvisamente si inserisce nel paesaggio, dietro un’arcata, a rappresentare l’anelito umano.

In cerca di vita oltre che nel qui ed ora anche nel cielo più lontano. La mente pensa, riflette, ed ecco emergere l’immagine che esalta la femminilità, Lilith, la prima moglie di Adamo, e quella che celebra, paradossalmente una donna avvolta dal dolore, le braccia conserte. Come le donne da lei dipinte, Clementina Nulli ausculta se stessa, e dove la sofferenza è troppo forte preferisce sfumare nell’Oblio, dando vita ad un volto di donna evanescente, quasi un fantasma che si perde nel Tempo. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un bivio: in Muriel gli occhi della figura dipinta sono celati da una maschera. Verità o Menzogna?Il tragico è un elemento che spesso emerge dalle tele della nostra Artista, che si incarni nella povertà di una giovane ragazza o nella storia drammatica che sta dietro l’Old Bridge. Da qui il bisogno di sognare, la magia di un Lord che compare nella notte, le mani che si muovono su di una tastiera nonostante la tenebra che le avvolge. E’ il cerchio della vita, la sua perenne trasformazione, la morte che attende gli eroi certi che la oltrepasseranno spinti dai loro ideali, pronti a lottare con tutte le loro forze, novelli samurai. Ma tutta questa spinta che si muove verso la luce trova la sua più magnifica espressione nei tre cavalli bianchi dipinti da Clementina Nulli, sprizzanti energia, maestosità, che suggeriscono l’alleanza tra la parte razionale dell’uomo e quella irrazionale. La voglia di combattere è ancora una volta al centro del pensiero creativo pittorico: mai arrendersi a ciò che incarna il male, sempre sfruttare istinto e ragione, come dice Clementina Nulli, spirito e fuoco. Da qui sgorgano la poesia della vita, la vibrazione e l’energia che sono simboleggiate dalle potenzialità espressive delle corde del violino oppure dalla danza potente di un flamenco compiuta da una gitana dal rosso vestito. In tutte le sue espressioni i dipinti della nostra Artista costruiscono, nel loro avvicendarsi, un Mondo, talora perfetto ma più spesso scosso da profondi turbamenti, desideri, forse rimpianti che si cristallizzano in manifestazioni di noia, tristezza, pianto, come nella tela raffigurante un sassofono, ma che hanno in nuce la possibilità di mutarsi nel loro contrario, in gioia ed energia, ricavate da quella bellezza interiore che, dice Clementina Nulli, non può essere vista, può solo essere sentita. Si tratta comunque di Opere pittoriche che sfidano le leggi del Tempo e l’esempio più eclatante è la tela raffigurante la classica statua del David con sullo sfondo le arcate interne della Sagrada Famiglia. Qui si realizza, inoltre, il connubio fra classico e moderno, fra la perfezione statuaria e la forza immaginativa che appartiene alla Natura. Alla fine, dunque, Clementina Nulli abbraccia, con la sua opera e con la sua capacità inventiva per ciò che riguarda le Opere che le sono state richieste, il rapporto dell’Essere umano con il Cosmo dal quale proviene,il tutto in una maniera molto personale, con dolcezza, finezza e poesia.

Tatiana Gorla


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